Giovedì 28 aprile alle 16:00 terremo in Azienda Marco Sambin una verticale del nostro Syrah.
Lo Syrah è presente nel nostro vigneto dal 2003, un anno caldissimo e siccitoso in cui ho perso circa il 15% delle barbatelle piantate. L’anno precedente avevo messo a dimora circa 1200 barbatelle di Merlot e, pur inesperto, ne avevo perse solo lo 0,5%.
Nel 2003 lo Syrah non era permesso nei Colli Euganei e per qualche anno, quando dovevo portare campioni di uva o di vino ad analizzare, erano marcati come “Merlot Super”. Successivamente il vitigno è stato permesso ed è così che lo Syrah è potuto finalmente uscire dall’anonimato.

Il nostro Syrah: come nasce il vino rosso Johannes
Porta il nome di Johannes, nome latino per onorare mio fratello Giovanni, un logico-matematico che ha scelto di accostare il suo nome a questo vitigno. La maggioranza dei vini porta il nome di membri della mia famiglia: maschi per i rossi e femmine per i bianchi.
La scelta di piantare Syrah è stata di Guido, l’enologo. Allora neanche io capivo che importanza avrebbe potuto avere. Nel tempo ho imparato ad affezionarmi a queste viti: dalle foglie accentuatamente pentagonali, poco lobate, di colore verde tenero quasi giallo, ai tralci scomposti e lunghissimi ben più capricciosi di merlot e cabernet, disposti nelle zone più aride del nostro piccolo appezzamento.
Stavamo piantando proprio Syrah quando Piero, un contadino in pensione – che allora mi aiutava – vedendo la quantità di sassi a cui le giovani barbatelle erano destinate, mi disse: “Professore se qui riuscirà a far crescere le viti, mi mangerò i peri”. Inutile dire che, qualche mese dopo, portandolo sulla stessa arida terrazza, senza altro aggiungere gli risposi scherzando: “Piero è ora che te li mangi”.
Lo Syrah ha richiesto particolari cure e non solo per l’aridità. Le piante, infatti, sono delicate e molte di loro dopo una decina d’anni periscono per quella che viene definita “La stanchezza dello Syrah”. Gran parte dei filari sono già stati sostituiti e pare, che la stanchezza sia stata evitata ricorrendo ad un portinnesto più adatto.
Agli inizi lo Syrah entrava nel blend che costituiva il nostro cavallo di battaglia, il Marcus. Mi mettevo da parte piccolissime quantità, spesso decantazioni dei residui di barriques, giusto per il gusto di avere anche le purezze di cosa stavo coltivando.
Fu così che sorse l’idea di sottrarre lo Syrah al taglio bordolese e di farlo vivere da solo, senza la compagnia degli altri vitigni.

Evento Colli Euganei: Degustazione del nostro Syrah
Abbiamo cominciato timidamente nel 2015 e poi col passare degli anni ce ne siamo sempre più convinti. Un esempio è stato un paio di anni fa, quando Guido si è preso la briga di fare una degustazione dei Syrah di tutto il mondo, compreso il nostro, tra amici esperti.
Nel frattempo si confrontava personalmente con colleghi italiani di tutto rispetto.
La verticale, quindi, ci offrirà una panoramica delle annate ‘15, ‘16, ‘17, ‘18,’19 a cui si aggiungeranno le prove di botte del ’20 e del ’21. Per non essere troppo autoreferenziali assaggeremo un Chapoutier della zona Ermitage (Rodano) giusto per avere un paragone.
Della verticale daremo un resoconto il più fedele possibile. Vi parteciperanno “addetti ai lavori” tutti molto competenti (il più “crudo” sono io).
Degustazione Lo Syrah del Rodano e il Johannes
Venerdì 29, invece, terremo una degustazione aperta al pubblico, in cui confronteremo Johannes ’17 con degli Syrah pari annata del Rodano, tutti con punteggi che oscillano tra i 91 e 96 centesimi, giusto per non farsi mancare niente!
Anche qui, non ci siamo fatti mancare nulla e sarà molto interessante addentrarci nelle sottigliezze dei paragoni.
Viva Johannes!